GESTIONE DEI CONFLITTI FAMILIARI


CONFLITTI IN FAMIGLIA

QUANDO IL CONFLITTO É NORMALE

In tutte le famiglie si discute, si hanno divergenze di opinione, è normale. Ognuno esprime il proprio punto di vista, le proprie emozioni, che possono non essere condivise dall’altro ma comunque rispettate e accettate. Il conflitto fa parte della vita e del percorso di crescita di ognuno.

QUANDO IL CONFLITTO DIVENTA UN PROBLEMA

Il problema sorge quando la comunicazione tra le persone non funziona, non ci si ascolta, non c’è più rispetto e le relazioni sono messe in crisi.
Il problema quindi non è il conflitto, ma saper riconoscere e gestire le divergenze, le differenze reciproche, i bisogni di ognuno; imparare affrontare il conflitto in modo tale da riuscire a mantenere le relazioni anche quando non siamo d’accordo.
A volte, quando il conflitto diventa difficile da gestire, può essere utile chiedere aiuto.
Per esempio un percorso pedagogico puó aiutare la coppia a ridurre la conflittualità e ad elaborare in prima persona un programma di separazione rispetto alla gestione del conflitto, agli aspetti che riguardano la relazione educativa ed affettiva con i figli, all’analisi dei bisogni di genitori e figli, alla continuità genitoriale, alla comunicazione della separazione ai figli, alla relazione con gli eventuali nuovi compagni dei genitori, alle problematiche legate alla famiglia ricostituita, ecc….
Attraverso il dialogo e l’ascolto il genitore separato/divorziato è aiutato a riconoscere le proprie capacità genitoriali e a ritrovare, promuovere e valorizzare le proprie risorse.
Aiutare i genitori a separarsi “bene” è tutelante per i figli, mentre la conflittualità risulta essere un fattore fortemente dannoso per l’equilibrio emotivo.
Si tratta di un percorso educativo che mira a realizzare uno spazio di dialogo, ascolto e confronto in cui si esprimono bisogni, pensieri, emozioni per affrontare il cambiamento fino a giungere a un nuovo punto di vista più disponibile e rispettoso nei confronti dell’altro e più vicino e attento ai bisogni dei propri figli a volte strumentalizzati in modo più o meno consapevole.
Dott.ssa Laura Giarrusso
Pedagogista – Consulente educativo e Familiare
(professione disciplinata ai sensi della legge 4/2013)
333.4913465 giarrussolaura@libero.it

 

BENESSERE IN FAMIGLIA: VENERDI’ 12 MAGGIO 2016 ORE 20,00

PER IL BENESSERE‬ DELLA FAMIGLIA‬ E’ IMPORTANTE IMPARARE A‪ RICONOSCERE‬ E RISPETTARE‬ I DIVERSI RUOLI‬ CHE OGNUNO DI NOI RICOPRE:

– DONNA, MOGLIE, MAMMA, LAVORATRICE.
– UOMO, MARITO, PAPA’, LAVORATORE.
– BAMBINO, ADOLESCENTE, FIGLIO, PERSONA CHE CRESCE.
Riconoscere e rispettare tutti questi ruoli permette alla famiglia di darle un’organizzazione più stabile e sicura, favorendone il benessere di tutti coloro che ne fanno parte.
Temi importanti che verranno trattati nell’incontro di giovedì 12 maggio 2016 alle ore 20,00 presso lo studio pedagogico della dott.ssa Laura Giarrusso.
INFO E ISCRIZIONI:
Dott.ssa Laura Giarrusso

Pedagogista-Consulente educativo e fBENESSERE IN FAMIGLIA_MAGGIOamiliare 
Via Toscanini 42 Pinerolo (To)
333.4913465 giarrussolaura@libero.it
(professione disciplinata ai sensi della legge 4/2013)

ACCOMPAGNAMENTO ALLA GESTIONE CONDIVISA DEI FIGLI IN CASO DI SEPARAZIONE E DIVORZIO

separazione

Quando i genitori decidono di separarsi è importante che i figli siano adeguatamente informati sul cambiamento che sta vivendo la propria famiglia, che non si sentano  causa del conflitto tra i genitori e che continuino a beneficiare di una relazione positiva con tutti i membri della famiglia. Qualche volta per i coniugi non è facile e questo passaggio viene trascurato. Accade  che  durante il periodo che precede e segue la separazione si riducano le loro “capacità genitoriali”, trovando così difficoltà ad ascoltare e affrontare le esigenze di crescita dei figli, di riconoscere i bisogni e le richieste distinguendole dalle necessità degli adulti.  I motivi possono essere diversi: perchè concentrati ad affrontare i loro problemi, perchè impegnati nel conflitto coniugale, perchè cercano di investire in altri campi affettivi o lavorativi, … trascurando così la relazione con i figli.

Non è sicuramente facile e non esiste un metodo infallibile, ma attraverso un buon orientamento genitoriale ed una maggiore attenzione ai bisogni dei figli, è possibile vivere la separazione in modo meno doloroso.

Il Pedagogista può offrire il proprio aiuto per orientare i genitori a prestare maggiore attenzione ai bisogni dei figli, per affrontare costruttivamente il cambiamento delle relazioni familiari , e per accompagnare il bambino in questo nuovo percorso che coinvolge la sua famiglia.

Il Pedagogista in particolare può:

  • aiutare i genitori a comunicare ai figli la loro scelta;
  • aiutare i genitori a mantenere e rinforzare la coppia genitoriale nonostante la fine del loro rapporto come coniugi;
  • aiutare mamma e papà a comunicare tra loro;
  • aiutare i genitori a riconoscere e comprendere i bisogni dei propri figli;
  • aiutare i genitori nella relazione educativa ed affettiva con i figli;
  • aiutare a costruire una relazione con gli eventuali nuovi compagni dei genitori;
  • aiutare genitori e figli ad affrontare le problematiche legate alla famiglia ricostituita.

Il pedagogista pone la sua attenzione sulla tutela del minore. Attraverso un percorso fondato sul problem-solving accompagna il/i genitore/i a capire come affrontare il cambiamento e ritrovare il benessere nelle relazioni. Il pedagogista pone la sua attenzione sui comportamenti che possono essere motivo di malessere all’interno della relazione.

Il pedagogista può essere contattato dai genitori o dall’avvocato che li metterà in contatto con il professionista.

Nel caso in cui il pedagogista rilevasse l’emergere di bisogni e di problematiche che non sono di sua competenza, la persona verrà indirizzata ad altri professionisti.

Il pedagogista arriva alla mediazione familiare passando attraverso la genitorialità, non parte dal dialogo tra i coniugi, ma focalizza l’attenzione sul bambino, di cui entrambi sono responsabili. È il bambino ad essere al centro, si lavora in primis per lui e dopo si arriva alla mediazione.

Dott.ssa Laura Giarrusso

Pedagogista-Consulente educativo e familiare